Antonella Cilento presenta “La babilonese”

Libreria Laterza – Bari, venerdì 17 gennaio 2025 – ore 18.30 – Antonella Cilento presenta il suo ultimo romanzo “La babilonese”.
Dialoga con l’autrice Stefania Di Mitrio.
 
 
Dalla scrittura cuneiforme alla memoria dei computer, da una favolosa città antica alla Londra vittoriana fino a Napoli, che – come scrisse Malaparte – somiglierebbe a Ninive se non fosse stata distrutta, La babilonese ci interpella: può la fiamma della vendetta sopravvivere a chi la cerca e restare sempre viva, come quella della passione? Non sarà, invece, che la memoria della vita è destinata a perdersi come i segni cuneiformi sulle tavolette d’argilla, come la capa di mummia che Filomena Argento conserva, come la memoria danneggiata degli hard disk?

Ninive, VI secolo a.C.: la vita di Libbali, sposa del dio-re Assurbanipal, scorre immutabile finché alla ziggurat reale non arriva un giovane prigioniero ebreo dagli occhi color lapislazzulo. Tra Avhiram e Libbali nasce una passione travolgente, destinata a essere scoperta con tragiche conseguenze: nel giorno in cui Avhiram viene giustiziato e le figlie della regina pagano con la vita la colpa della madre, Libbali scampa alla morte grazie a una bambina che porta fra le mani una lucerna e la trascina con sé in una fuga nel tempo senza fine. Londra, 1848: l’archeologo Henry Layard, scopritore delle città assire, è perseguitato dalla visione di una donna accompagnata da una bambina che porta una lucerna. Napoli, 1655: mentre la peste infuria il pittore Aniello Falcone incontra la maga Albalì e la sua sfuggente figlia. Nel 1683, l’erudito Sebastiano Resta rinviene un disegno di Falcone che allude a una madonna o a una maga. Ed è il 1881 quando Filomena Argento, ultima di una dinastia di setaioli, eredita quel disegno e incontra Madame Ballu, negromante, e sua figlia… Infine, nella Napoli di oggi una coppia fronteggia il fallimento di un progetto imprenditoriale: anche il loro destino sarà segnato dall’incontro con una giovane e luminosa ragazzina. “Un trauma costruisce un inceppo della memoria: finché non è superato ce lo racconteremo, in attesa che le parole lo esauriscano”. In questo vertiginoso romanzo di romanzi ciascun personaggio ha un immenso dolore e un amore ardente da attraversare, e dunque da narrare.
 
 
Antonella Cilento, (Napoli 1970) scrive e insegna scrittura creativa. È stata segnalata al Premio Calvino 1998 con il romanzo inedito Ora d’aria.
Tra le sue pubblicazioni: Il cielo capovolto (Avagliano, 2000), Una lunga notte (Guanda, 2002 – Premio Fiesole e il Premio Viadana, finalista al Premio Greppi e al Premio Vigevano), Non è il Paradiso (Sironi, 2003), Neronapoletano (Guanda, 2004), L’amore, quello vero (Guanda, 2005 – Premio Brancati nel 2007), Napoli sul mare luccica (Laterza, 2007), Nessun sogno finisce (Giannino Stoppani, 2007 – romanzo per ragazzi), Isole senza mare (Guanda, 2009), La paura della lince (Rogiosi, 2012), Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori, 2014), finalista al Premio Strega 2014 e vincitore del Premio Boccaccio, Morfisa e l’acqua delle donne (Mondadori 2018).
Ha pubblicato anche numerosissimi racconti su rivista e in antologie, ha partecipato con un suo racconto ai progetti “I mesi” a cura dell’Istituto Trentino di Cultura e a “Voci nella città”, a cura del Comune di Falconara.
Un suo racconto è tradotto negli Stati Uniti nell’antologia After the war:
a collection of short fiction by postwar italian women
a cura di Martha King.
Conduce il Laboratorio di Scrittura Lalineascritta che ha ideato e fondato dal 1993 (17 anni di attività) a Napoli e in Campania; dal 2002 insegna in tutt’Italia.
Collabora con «Il Mattino» , «L’Indice dei libri del mese », «Grazia».
Ha realizzato per RAI RadioTre i racconti radiofonici Voci dal silenzio e Scisciano Paradise.
Ha scritto numerosi testi per il teatro e cortometraggi per Mario Martone e Sandro Dionisio.
Del 2010 il saggio Asino chi legge. I giovani, i libri, la scrittura (Guanda).

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